L’accoglienza italiana compie un ulteriore passo avanti nel supporto e nel sostegno dei rifugiati ucraini con animali da compagnia al seguito: diverse Regioni si stanno attivando per regolamentare e adeguare la gestione sanitaria.

Sono tantissime le categorie professionali che hanno apertamente deciso di dare supporto nella gestione dei profughi.

Dopo le iniziali fasi dell’accoglienza e dell’apertura dei corridoi umanitari, il secondo passo è la gestione sanitaria dei rifugiati e dei loro animali.

L’Ordine dei Medici Veterinari si sta velocemente attivando per fornire soluzioni parallele all’accoglienza dei proprietari.

Attualmente però manca ancora una linea guida generale, perciò, sono gli organismi regionali a muovere i primi passi. Per ora, Lombardia e Toscana sono le due zone che hanno diramato note di comportamento ai propri iscritti.

La deroga alle Regioni per la gestione sanitaria degli animali da compagnia dei rifugiati

Le indicazioni generali fornite dal Ministero della Salute italiano riguardano principalmente l’assistenza sanitaria ai rifugiati provenienti dall’Ucraina. Tra gli elementi più critici rientra sicuramente la questione della vaccinazione anti Covid 19.

Contemporaneamente però, il Ministero ha derogato alle Regioni la creazione di norme e procedure d’ingresso per gli animali da compagnia provenienti da un Paese estero (e esterno alla Unione Europea).

Tuttavia, è stato sempre il Ministero a prevedere delle misure di emergenza per regolarizzare gli animali e presto probabilmente verranno pubblicate anche delle indicazioni generali a riguardo.

Prestazione su base volontaria per tutti i medici veterinari disponibili

“Non sapendo ancora come e dove saranno distribuiti questi profughi, la soluzione più semplice e facilmente praticabile è quella di raccogliere nei tempi più rapidi possibili le manifestazioni di disponibilità di colleghi e strutture operanti nel territorio”

Sono le parole che si leggono sul sito dell’Ordine dei Medici Veterinari di Milano, capoluogo di una delle regioni che per prime si sono attivate in questo senso.

L’obiettivo è quello di riuscire a raccogliere un elenco di medici veterinari intenzionati ad erogare prestazioni in forma volontaria e pro bono in favore di animali da compagnia arrivati sul territorio regionale insieme ai padroni ucraini.

Collaborazione con le Prefetture per la gestione sanitaria degli animali da compagnia ucraini

Un altro tratto considerato essenziale per affrontare adeguatamente questa nuova emergenza è la stretta collaborazione con le prefetture locali.

La lista dei professionisti disponibili a collaborare dovrà essere infatti trasferita al Dipartimento di Prevenzione Veterinario pertinente che dovrà poi collaborare a stretto contatto con la Prefettura.

Infatti, uno degli obiettivi è quello di evitare la diffusione a terze parti di elenchi di nominativi profilati. Ma si tratta anche di una necessità per rendere più agevole la gestione di tutti i processi.

Le linee guida emesse dalla Regione Toscana

Un altro organismo regionale particolarmente celere nel diffondere delle linee guida riguardo alla regolarizzazione degli animali da compagnia al seguito di rifugiati ucraini è stato il Settore Prevenzione Collettiva della Toscana.

In una nota inviata ai Servizi Veterinari, la regione Toscana ha fornito indicazioni operative per attuare tutte le deroghe d’ingresso previste dal Ministero della Salute a causa dello stato emergenziale della situazione.

Oggi, i Servizi Veterinari delle Asl Toscane saranno autorizzati a verificare la presenza di determinati requisiti e a integrarli se necessario:

  1. identificazione e comunicazione al Sistema Informativo Sanitario della Prevenzione Collettiva
  2. verifica della vaccinazione antirabbica e titolazione anticorpi

L’iter prevede anche la possibilità di porre sotto sequestro sanitario fiduciario gli animali rispettando la sistemazione geografica del proprietario.

Il periodo di sequestro non potrà superare i sei mesi e avrà lo scopo limitato alla verifica e all’integrazione dei requisiti sopra riportati. Lo spostamento dell’animale sarà consentito solo dopo l’approvazione del servizio veterinario di competenza.

Volontariato per gli animali da compagnia dei rifugiati

L’appello lanciato da USAVA
L’appello lanciato da USAVA

Il carattere più interessante di tutte queste iniziative è la loro gratuità: si tratta di un sistema basato sulle adesioni volontarie e sulle prestazioni pro bono.

Sono tutte procedure volte a fronteggiare una situazione emergenziale, quindi viene escluso a priori l’obbligo di compartecipazione alla spesa sanitaria. Eppure, stando agli organismi che si stanno occupando di stilare queste liste di professionisti, sono già tantissimi i colleghi che hanno deciso di aderire.

Solidarietà tra medici veterinari

La categoria dei medici veterinari ha mostrato grandi livelli di solidarietà nel contesto europeo. Prima tra tutte le nazioni la Polonia, che ha permesso di mettere in salvo centinaia di animali (e persone). Ma anche tutti gli Stati limitrofi hanno risposto, fino ad arrivare al sostegno dell’Irlanda.

L’appello lanciato da USAVA, la società dei veterinari ucraini per gli animali da compagnia, ha fatto il giro del mondo e ha portato il sostegno internazionale.

Anche l’Italia non vuole essere da meno, come testimoniato dall’impegno delle Regioni.

Quindi, ti invitiamo a segnalarci eventuali iniziative meritevoli del tuo Ordine dei Medici Veterinari regionale, così da poterle condividere aumentandone ulteriormente la portata.

Ognuno di noi ha competenze diverse, ecco perché è così importante il sostegno dei liberi professionisti per dare vita a un sistema di accoglienza realmente efficace.

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