Alimentazione consigliata per le tartarughe di terra
L’alimentazione rappresenta il pilastro fondamentale per la salute e il benessere delle tartarughe terrestri. Una dieta scorretta può causare gravi problemi di salute come malformazioni del carapace, disturbi digestivi, malattie renali e compromettere significativamente la qualità di vita dell’animale. Molti proprietari commettono errori alimentari inconsapevoli che si manifestano nel tempo con sintomi apparentemente inspiegabili.
Comprendere le specifiche esigenze nutrizionali delle tartarughe di terra è essenziale per prevenire patologie e garantire una vita lunga e sana. Se noti cambiamenti nell’appetito, nel comportamento o sintomi che potrebbero essere collegati all’alimentazione, non esitare a consultare un veterinario specializzato in animali esotici per una valutazione professionale della dieta e dello stato nutrizionale e non esitare a prenotare una visita veterinaria se necessario.
Le tartarughe terrestri sono rettili erbivori con un sistema digestivo evolutosi per processare grandi quantità di vegetali ricchi di fibre. Il loro metabolismo lento richiede pasti meno frequenti rispetto ai mammiferi, ma una composizione nutrizionale molto specifica. Il rapporto calcio/fosforo deve essere almeno 2:1, mentre le proteine non dovrebbero superare il 12-15% della dieta totale.
Nell’apparato digerente delle tartarughe terrestri sono presenti batteri simbiotici che aiutano a scomporre la cellulosa. Cambiamenti bruschi nella dieta possono alterare questo equilibrio microbico, causando problemi digestivi. La fibra rappresenta il componente più importante, favorendo il corretto transito intestinale e l’usura naturale del becco corneo.
Le erbe selvatiche costituiscono l’alimentazione ideale: tarassaco (dente di leone), plantago, trifoglio, malva e cicoria selvatica sono ricchissime di nutrienti e perfettamente bilanciate. Il tarassaco, in particolare, offre un eccellente rapporto calcio/fosforo e proprietà depurative naturali.
Raccogliere erbe in zone non inquinate, lontano da strade trafficate e mai trattate con pesticidi. Lavare sempre accuratamente prima della somministrazione.
Rucola, radicchio, catalogna e indivia rappresentano ottime alternative per la loro sana alimentazione. Evitare lattuga iceberg (povera di nutrienti) e limitare gli spinaci per l’alto contenuto di ossalati che interferiscono con l’assorbimento del calcio.
Zucchine, carote e peperoni possono essere offerti saltuariamente, sempre crudi e a temperatura ambiente. Per i fiori invence: i fiori di ibisco, calendula e nasturzio aggiungono varietà e colore ai pasti, fornendo antiossidanti naturali.
Avocado, funghi, cipolla, aglio e patate crude sono tossici e possono causare gravi intossicazioni. I pomodori verdi contengono solanina, che è molto pericolosa per i rettili in generale.
Evitare completamente alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latticini) che possono causare danni renali ed epatici. Le tartarughe terrestri non sono in grado di metabolizzare correttamente le proteine animali.
I legumi e le brassicaceae in eccesso (cavoli, broccoli) possono interferire con la funzione tiroidea e causare gonfiore addominale.
Il calcio è fondamentale per la salute del carapace e delle ossa. Si consiglia aggiungere nella dieta spesso dell’osso di seppia e spolverare sopra al cibo il carbonato di calcio 2-3 volte a settimana. La vitamina D3 è essenziale per l’assorbimento del calcio: l’esposizione alla luce solare diretta o l’illuminazione UVB sono indispensabili. Per creare l’ambiente ottimale, consulta la nostra guida sull’habitat ideale per tartarughe di terra.
Gli integratori vitaminici devono essere utilizzati con parsimonia, solo quando prescritti dal veterinario. Il sovradosaggio di vitamine liposolubili (A, D, E, K) infatti può essere tossico.
Le tartarughe giovani (sotto i 2 anni) necessitano di alimentazione quotidiana per sostenere la crescita. Gli adulti possono essere alimentati ogni 2-3 giorni..
Durante i mesi caldi, si consiglia inoltre di offrire la massima varietà di alimenti freschi. Aumentare la frequenza di somministrazione dell’acqua (sempre bassa) e considerare bagni tiepidi per favorire l’idratazione.
Dopo il letargo delle tartarughe di terra, riprendere gradualmente l’alimentazione con cibi facilmente digeribili e ricchi di liquidi, per questo si consiglia ad esempio tenere erbe o ad esempio delle zucchine grattugiate. Aumentare progressivamente quantità e varietà nel corso di 1-2 settimane.
Durante i mesi caldi, è necessario offrire la massima varietà di alimenti freschi. Aumentare di molto la frequenza di somministrazione dell’acqua.
In autunno, può essere una buona idea incrementare l’apporto calorico con alimenti energetici come carote e zucca per permettere l’accumulo di riserve lipidiche necessarie al letargo.
Durante il letargo le tartarughe non mangiano nulla – il loro metabolismo si arresta quasi completamente. Solo le tartarughe che non vanno in letargo (tenute al caldo in terrario) continuano ad alimentarsi regolarmente durante l’inverno, seppur con appetito ridotto a causa delle temperature più basse.
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